intervento alla camera di assomarinas - no marine resort

In esclusiva l’intervento di Assomarinas alla camera: eccesso di porti turistici, tra fallimenti e sequestri

di Marco Bova

 

 

“C’è un eccesso di offerta nel mercato dei porti turistici: l’attuale ampia disponibilità di strutture destinate alla nautica da diporto si pone così in contrasto con la oggettiva situazione del mercato nautico nazionale”.

A dirlo è Roberto Perocchio, presidente dell’Associazione italiana porti turistici “Assomarinas” che martedì è stato audito alla Camera dalla “commissione Trasporti” (https://www.camera.it/leg18/99?shadow_organo_parlamentare=2809) nell’ambito dell’esame del dlgs Nautica da diporto.

Il provvedimento è stato sfilettato nel corso di una seduta fiume, durante la quale sono stati ascoltati i principali attori coinvolti.

Il video integrale dell’audizione si trova a questo link (https://webtv.camera.it/evento/14975ma tra gli interventi manca quello del presidente di Assomarinas – primo degli auditi – che però abbiamo seguito in diretta. “L’industria nautica sta andando bene, ma soprattutto perché è rivolta all’export, a partire da quello statunitense – ha detto – che copre circa 2/3 del traffico mondiale, mentre quello nazionale è ancora molto limitato”.

Qui il testo dell’intervento integrale del presidente di Assomarinas, Roberto Perocchio.

Nel corso dell’intervento il presidente di Assomarinas ha ricostruito le vicende controverse di alcuni porti turistici: dal fallimento di quello di Jesolo, alla cessione del Marina di Ventimiglia al Principato di Monaco, fino al sequestro per insolvenza del porto di Licata. “Per molti porti turistici realizzati prima del 2007 – ha continuato – le difficoltà economiche sono risultate gravissime anche causa dell’avvio di un estenuante contenzioso con lo Stato per il rispetto dei propri contratti di concessione”.

Durante la sua audizione poi Perocchio ha citato il dossier “Study of the Competiveness of the Recreational Boating Sector” pubblicato nel novembre 2015 in cui si descrive un significativo rallentamento del “ricambio generazionale nell’utenza nautica”.

E nonostante ciò restano in crescita i progetti di porti turistici, come quello di San Vito lo Capo.

 

 

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